"Sii Tu per primo il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo ." Gandhi
" La democrazia consiste nella partecipazione attiva alle decisioni concernenti i beni pubblici,oppure essa non e' niente ."
H. Arendt


domenica 24 febbraio 2019

Il lungo sonno della partecipazione a Palermo

E' palese la difficolta' per l'amministrazione   comunale palermitana di portare a compimento le  elaborazioni concettuali  che pure  negli anni  ha  prodotto nell' ambito delle  tematiche  della  democrazia  partecipativa.Alcuni lavori  sono ormai decisamente  sommersi nella sabbia del  dimenticatoio.Il testo  del  nuovo statuto comunale,per esempio,scritto dopo l'impegno di decine  di  cittadini e  associazioni ,fu bloccato poco piu'  di due anni fa (2016) per il  pretesto di istituire  una ulteriore  supercommissione consiliare  ,i cui lavori  ,protrattisi per un buon semestre ,partorirono il nuovo regolamento consiliare ,portato in aula a fine della scorsa  consiliatura,e un testo di statuto ,che pur solo in parte  accoglieva le idealita' delle proposte civiche ,ma  che rimase,ops !, incagliato in qualche  scrivania .
Un nuovo dettato statutario  avrebbe  il compito di portare al centro dell'attivita'  amministrativa il concetto  di beni  comuni,o per  esempio una  nuova e aggiornata visione  sulle  societa'  di servizi comunali ,ex partecipate.Ma gli interessi  in gioco, anche  e soprattutto  di potere ,quali i pacchetti  di voti ,e interessi  economici non indifferenti sulla gestione dei servizi e la gestione dei bilanci (spesso,troppo  spesso, fallimentari), sono ancora  cosi'  pressanti da riuscire  a bloccare  il processo,dall'interno.
Altro tema  cassato ,altra  delibera  consunta  nella polvere ,quella  sulle  consulte  civiche.Se attivate  costituirebbero  una  rivitalizzazione  dell'ormai  spento  rapporto  tra  cittadini e amministrazione ,e  sarebbero  utili per  riallacciare un dialogo  che da troppo tempo si svolge  senza ascolto  attivo , tra  cittadini  e amministrazione  su temi  di pressante  e pregnante  attualita', come la mobilita', il verde, l'urbanistica etc,un dialogo  dove le voci  critiche sono tacciate  persino  di inimicizia  verso le umane  magnifiche sorti e progressive panormite.Insomma :lasciateli lavorare !
Altre  proposte di delibera risiedono invece  attualmente  a  dormire  direttamente  nelle  culle  a  castello   dei tanti argomenti ormai da anni  in odg del consiglio  comunale,imbalsamate  dai  soliti veti incrociati , dai gretti  e corrucciati visi di fazioni  opposte e da  grette  correnti politiche .Sala  delle Lapidi offre  spesso  un triste  spettacolo di mancanza  di  deliberazioni (oltre  che  di  pessime  medie  riguardo a  numero  legale ) ,abbandonata a  se'  stessa  a ciondolarsi anche  dal sindaco, che pur  non perdendo  occasione  di sbandierare il proprio illuminato progressismo cosmopolita ,non manca  di rifugiarsi nella  solita  gestione microcosmica  e microcomica  delle bieche  alleanze  da  galleggiamento  di  governo  della citta', per consentire ogni tanto progressivi e ferini colpi  di mano e di  cementificazione.Meglio non scontentare  nessuno,meglio continuare  a prendere in giro  i cittadini  con promesse da vero marinaio.Un marinaio che da trent'anni  professa  amore per la  sua  Palermo,indomito  amore ,mai  consumato,per questo  puro  e  sempre  nuovo, quasi sempre primaverile e mai   maturo.Di tali  delibere sonnolente di cui dicevamo fanno parte  la proposta  di regolamento  sull'uso  condiviso  dei beni  comuni,il regolamento per gli istituti di partecipazione necessario per  la celebrazione dei  referendum comunali (di massimo comune ..disinteresse),il regolamento  sul bilancio partecipativo.Proprio sul regolamento di attivazione delle procedure  per  il bilancio partecipativo i palermitani  vedono  celebrare una  delle beffe  piu'  grandi,perche' l'inadempienza  e l'inerzia del  comune portera' clamorosamente alla perdita  di un tesoretto  derivante  da una quota dei  versamenti IRPEF ricevuti dalla Regione ,che potrebbero  essere utilizzati  mediante     democrazia  partecipata,per progetti  di pubblica  utilita' scelti e proposti dai  cittadini  per un ammontare  di  circa  500 mila  euro. Che di questi tempi possono far  comodo .Ma per qualcuno e' meglio perderli, piuttosto  che  dar voce alla cittadinanza.Sull'ascolto della cittadinanza  dovrebbe  fondarsi  anche la  vision  del futuro della  citta',mediante  l'ascolto e  il coinvolgimento nell'elaborazione del PRG ,con l'urbanistica  partecipata.E nel  campo delle  opere  pubbliche ,in particolare quelle  relative  alla  mobilita',come il tram o le linee della metropolitana ,sono state disattese quelle richieste di confronto civico,anche se dettate  dalla  norma in materia,come lo svolgimento e la previsione  di un congruo  e  organizzato periodo di dibattito  pubblico ,  con la  discussione e l'acquisizione  delle  osservazioni ed  eventuale  loro accoglimento  o  diniego  motivato,diventato  ancora  piu'  stringente ,non piu' facoltativo,a partire  dal  maggio 2018 ,come  espresso nel codice degli appalti.

Mario Guglielmino