"Sii Tu per primo il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo ." Gandhi
" La democrazia consiste nella partecipazione attiva alle decisioni concernenti i beni pubblici,oppure essa non e' niente ."
H. Arendt


sabato 20 aprile 2019

Buona Pasqua da Voci Attive



AutoreAnnibale Carracci
Data1593
Tecnicaolio su tela
Dimensioni217×160 cm
UbicazioneMuseo del Louvre Parigi

Il sistema tram a Palermo sotto la lente di ingrandimento del TAR

Si sa che Palermo dona ai suoi visitatori e abitanti un clima mite
durante il corso dell’anno.In questi ultimi mesi ancor piu’ per le
roventi polemiche che accompagnano le vicende riguardanti le
opere della nuova mobilita’ urbana , i temi dell’anello e del
passante ferroviario, delle nuove linee del tram,della metropolitana
leggera di superficie,di tutto quello che viene definito come
Sistema Integrato di Trasporto Pubblico di Massa.
Ognuna di queste opere ,per diversi aspetti, evidenzia le proprie
criticita’.Se e’ vero che le prime linee tramviarie sono state realizzate
,su di esse grava un importante sforzo finanziario che ha sollevato
non pochi problemi nei bilanci AMAT (l’azienda che gestisce il
servizio ) .Ma queste da sole non risolvono certo il problema
funzionale della mobilita’.Il passante ferroviario,la linea che tra l’altro
serve l’aeroporto di Punta Raisi ,e’ stato riattivato ,ma ancora con un
unico binario nel tratto cittadino .Il raddoppio completo dei binari
dovrebbe essere garantito entro il 2019. Altri interventi invece
rimangono al palo.La metropolitana leggera di superficie ( che
dovrebbe collegare i due punti estremi della citta’ ,dallo svincolo
Oreto a Sferracavallo) e’ ancora in fase progettuale.Mentre e’
tristemente nota la vicenda dell’anello ferroviario,con la gravissima
situazione della Tecnis,ditta appaltatrice dei lavori ,impantanata sul
filo del fallimento e dell’amministrazione giudiziaria.Cosi’ come sono
impantanati i lavori nel cantiere simbolo di Via Emerico Amari per il
collegamento e la realizzazione della successiva e contestatissima
stazione di piazza Politeama .Un solo dato per comprendere la
tragedia del blocco subito in diversi punti da una intera citta’: sono
stati completati soltanto il 30 per cento dei lavori con un ritardo di
oltre 2 anni.Facendo le debite proporzioni ci vorranno almeno altri 5
anni ,se nulla dovesse cambiare , e senza voler considerare la
prospettiva beffa dell’ennesima incompiuta.

Non si puo’ dire che le opere del sistema di mobilita’ palermitano
siano nate sotto una buona stella .Pensate nel tempo attraverso
l’egida di amministrazioni comunali di diverso colore politico,il
tratto distintivo e’ ,a parere di molti osservatori tecnici e di
numerose associazioni di cittadini , l’insufficiente qualita’delle
soluzioni rispetto alla specifica realta’ cittadina ,avendo avuto
come criterio trainante soprattutto la fretta derivante dalla
necessita’ di ottenere nei tempi richiesti i finanziamenti regionali e
europei da utilizzare .Una fretta che poi si riflette negativamente
sul modo di procedere, viziato, a parere di molti,da talune
incongruenze e seri dubbi di legittimita’ .Prima di tutto da una
grande confusione sulle competenze degli attori in gioco.Comune,
Regione, MEF,Ministero delle infrastrutture ,RFI,ditte appaltatrici,
sono spesso artefici di un teatrino di rimpallo di responsabilita’
sui ritardi .Poi ,riguardo alle procedure ,solleva quantomeno
molte perplessita’ l’aver lasciato sul campo ancora  ineffettuati alcuni
passaggi essenziali come il PUMS(piano urbano per la mobilita’
sostenibile),la VAS (la valutazione ambientale strategica ),che
dovrebbero garantire, tramite un percorso
partecipato,l’individuzaione previa delle possibili criticita’e il
miglioramento del sistema generale e delle progettualita’.Almeno
due gli importanti segnali in tal senso,provenienti con modalita’
diverse ,sia dalla cittadinanza che dall’opposizione in consiglio
comunale . Uno di questi segnali e’il recente ricorso con il quale
60 cittadini chiedono al TAR di gettare pubblica luce sulla
correttezza dell’iter di progettazione e l’ approvazione della
delibera con la quale il consiglio comunale sviluppa e amplia la
rete tramviaria ,con una cospicua variante,senza adottare
preventivamente ne’ contestualmente ne’PUMS ne’ VAS,
deliberando e integrando tra l’altro di realizzare nuovi parcheggi
multipiano interrati per alcune migliaia di posti auto in varie zone
della citta’,con il contributo dei privati ,i quali in cambio
dell’impegno finanziario otterrebbero le concessioni e garanzie
in termini di redditivita’ pluriennale dal comune .L’altro segnale in
tal senso e’ che tali dubbi sono stati sollevati anche
dall’opposizione all’interno del consiglio comunale,senza ottenere
pero’ l’annullamento in autotutela della delibera,ma rimanendo in
minoranza nella votazione seguita alla discussione.
Recentemente il TAR si e’ pronunciato con una ordinanza con la
quale non si concede la sospensiva dell’iter dello studio di
fattibilita’ e della conseguente progettazione esecutiva,rimandando
alla sentenza il giudizio di merito. Probabilmente tenendo conto

del fatto che anche la Regione ha recentemente posto dei paletti ,
richiedendo al comune con una nota l’osservanza degli
adempimenti riguardanti il PUMS e la VAS.
La chiave di lettura ,di quelli che alcuni si affrettano a definire nemici
della citta’,potrebbe essere quella che cerca di evitare il profilarsi di un
nuovo sacco di Palermo perpetrato sotto le mentite spoglie della
mobilita’ sostenibile .Peccato che questi ultimi non si definiscano affatto
nemici del tram o di qualsiasi altro sistema di trasporto sostenibile in se’ ,
ma intendano semplicemente chiedere proprio che l’attuazione delle
progettualita’ avvenga nel rispetto delle istanze di qualita’ di vita,
sostenibilita’ ecologica e di quanto possa contribuire ottimizzare il
sistema ,senza preclusioni di sorta , in un clima di ascolto propositivo e
di partecipazione efficace finora mancati.

MArio Guglielmino

domenica 24 febbraio 2019

Il lungo sonno della partecipazione a Palermo

E' palese la difficolta' per l'amministrazione   comunale palermitana di portare a compimento le  elaborazioni concettuali  che pure  negli anni  ha  prodotto nell' ambito delle  tematiche  della  democrazia  partecipativa.Alcuni lavori  sono ormai decisamente  sommersi nella sabbia del  dimenticatoio.Il testo  del  nuovo statuto comunale,per esempio,scritto dopo l'impegno di decine  di  cittadini e  associazioni ,fu bloccato poco piu'  di due anni fa (2016) per il  pretesto di istituire  una ulteriore  supercommissione consiliare  ,i cui lavori  ,protrattisi per un buon semestre ,partorirono il nuovo regolamento consiliare ,portato in aula a fine della scorsa  consiliatura,e un testo di statuto ,che pur solo in parte  accoglieva le idealita' delle proposte civiche ,ma  che rimase,ops !, incagliato in qualche  scrivania .
Un nuovo dettato statutario  avrebbe  il compito di portare al centro dell'attivita'  amministrativa il concetto  di beni  comuni,o per  esempio una  nuova e aggiornata visione  sulle  societa'  di servizi comunali ,ex partecipate.Ma gli interessi  in gioco, anche  e soprattutto  di potere ,quali i pacchetti  di voti ,e interessi  economici non indifferenti sulla gestione dei servizi e la gestione dei bilanci (spesso,troppo  spesso, fallimentari), sono ancora  cosi'  pressanti da riuscire  a bloccare  il processo,dall'interno.
Altro tema  cassato ,altra  delibera  consunta  nella polvere ,quella  sulle  consulte  civiche.Se attivate  costituirebbero  una  rivitalizzazione  dell'ormai  spento  rapporto  tra  cittadini e amministrazione ,e  sarebbero  utili per  riallacciare un dialogo  che da troppo tempo si svolge  senza ascolto  attivo , tra  cittadini  e amministrazione  su temi  di pressante  e pregnante  attualita', come la mobilita', il verde, l'urbanistica etc,un dialogo  dove le voci  critiche sono tacciate  persino  di inimicizia  verso le umane  magnifiche sorti e progressive panormite.Insomma :lasciateli lavorare !
Altre  proposte di delibera risiedono invece  attualmente  a  dormire  direttamente  nelle  culle  a  castello   dei tanti argomenti ormai da anni  in odg del consiglio  comunale,imbalsamate  dai  soliti veti incrociati , dai gretti  e corrucciati visi di fazioni  opposte e da  grette  correnti politiche .Sala  delle Lapidi offre  spesso  un triste  spettacolo di mancanza  di  deliberazioni (oltre  che  di  pessime  medie  riguardo a  numero  legale ) ,abbandonata a  se'  stessa  a ciondolarsi anche  dal sindaco, che pur  non perdendo  occasione  di sbandierare il proprio illuminato progressismo cosmopolita ,non manca  di rifugiarsi nella  solita  gestione microcosmica  e microcomica  delle bieche  alleanze  da  galleggiamento  di  governo  della citta', per consentire ogni tanto progressivi e ferini colpi  di mano e di  cementificazione.Meglio non scontentare  nessuno,meglio continuare  a prendere in giro  i cittadini  con promesse da vero marinaio.Un marinaio che da trent'anni  professa  amore per la  sua  Palermo,indomito  amore ,mai  consumato,per questo  puro  e  sempre  nuovo, quasi sempre primaverile e mai   maturo.Di tali  delibere sonnolente di cui dicevamo fanno parte  la proposta  di regolamento  sull'uso  condiviso  dei beni  comuni,il regolamento per gli istituti di partecipazione necessario per  la celebrazione dei  referendum comunali (di massimo comune ..disinteresse),il regolamento  sul bilancio partecipativo.Proprio sul regolamento di attivazione delle procedure  per  il bilancio partecipativo i palermitani  vedono  celebrare una  delle beffe  piu'  grandi,perche' l'inadempienza  e l'inerzia del  comune portera' clamorosamente alla perdita  di un tesoretto  derivante  da una quota dei  versamenti IRPEF ricevuti dalla Regione ,che potrebbero  essere utilizzati  mediante     democrazia  partecipata,per progetti  di pubblica  utilita' scelti e proposti dai  cittadini  per un ammontare  di  circa  500 mila  euro. Che di questi tempi possono far  comodo .Ma per qualcuno e' meglio perderli, piuttosto  che  dar voce alla cittadinanza.Sull'ascolto della cittadinanza  dovrebbe  fondarsi  anche la  vision  del futuro della  citta',mediante  l'ascolto e  il coinvolgimento nell'elaborazione del PRG ,con l'urbanistica  partecipata.E nel  campo delle  opere  pubbliche ,in particolare quelle  relative  alla  mobilita',come il tram o le linee della metropolitana ,sono state disattese quelle richieste di confronto civico,anche se dettate  dalla  norma in materia,come lo svolgimento e la previsione  di un congruo  e  organizzato periodo di dibattito  pubblico ,  con la  discussione e l'acquisizione  delle  osservazioni ed  eventuale  loro accoglimento  o  diniego  motivato,diventato  ancora  piu'  stringente ,non piu' facoltativo,a partire  dal  maggio 2018 ,come  espresso nel codice degli appalti.

Mario Guglielmino