"Sii Tu per primo il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo ." Gandhi
" La democrazia consiste nella partecipazione attiva alle decisioni concernenti i beni pubblici,oppure essa non e' niente ."
H. Arendt


lunedì 29 maggio 2017

Il Papa parla al mondo del lavoro di Genova

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2017/may/documents/papa-francesco_20170527_lavoratori-genova.html

martedì 23 maggio 2017

Capaci 2017 Pedalata NO MAFIA

Voci Attive e Vivi e lassa viviri a Capaci con Fra Paolo ,Frate Francescano minore ,missionario in Tanzania


domenica 21 maggio 2017

BICI NO MAFIA:23 maggio 2017 ,pedalata PAlermo-Capaci-PAlermo





 
"Assoc.Voci Attive" in collaborazione con "Assoc .Vivi e lassa viviri "propone e invita a partecipare tutti i ciclisti /e palermitani a :


23 maggio 2017: BICI CONTRO LA MAFIA
Pedalata civica: PALERMO /CAPACI/PALERMO per un chiaro e netto No alla mafia .

Raduno e Partenza alle ore 15.30 da piazza Magione-Palermo (accanto teatro Garibaldi-Via Castrogiovanni) luogo di nascita di Giovanni Falcone. Attraversamento della città–Tommaso Natale-Sferracavallo-Isola delle Femmine -Capaci. Breve sosta sul luogo della strage. Ritorno e arrivo all’albero Falcone (Via Notarbartolo) dove alle 17,58 si parteciperà al momento commemorativo.

Nel 25° anniversario della morte dei magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e degli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, vogliamo ricordare quanti con loro hanno sacrificato la vita e si sono impegnati nel servizio per la lotta alla mafia e ogni forma di ingiustizia.

La mafia si combatte e si può vincere anche attraverso una nuova coscienza civile e solidale, con la riappropriazione pacifica del territorio, per sottrarlo e tirarlo fuori dal clima di timore imposto dal potere criminale.

La mafia si combatte consentendo la partecipazione civica a tutti i livelli di tutte le istituzioni e a ogni livello decisionale, amministrativo e politico.

Una pedalata che, insieme alle altre manifestazioni, intende costruire quella risposta corale quotidiana e dal basso, più che mai oggi necessaria, unendo idealmente i luoghi della nascita, del lavoro e della morte in servizio di questi uomini e donne, le cui idee continuano a camminare sulle gambe di tutti noi.

La partecipazione è assolutamente libera e gratuita. Si chiede che ciascuno indossi un cappellino o una maglietta sul tema ed è gradita l’assenza di qualsivoglia simbolo di associazione e men che meno di partiti o organizzazioni politiche.

Per info e contatti associazioni: Voci Attive 3384119985

Vivi e lassa Viviri 3666612273


martedì 16 maggio 2017


Musica e concerti

Venerdì 19 maggio 2017, ore 21:00
Ridotto dello Spasimo BLUE BRASS
Via dello Spasimo 15, Palermo

Settimana delle Culture, Palermo - VI Edizione

Concerto degli Alenfado
"Dal fado portoghese alle sonorità degli altri sud del mondo"
Organizzato dall’Associazione Amici del Teatro Massimo

Un viaggio musicale che parte dal Portogallo con il suo fado, passa per la Spagna, tocca l'America Latina e approda in Italia omaggiando la Sicilia.

Contributo di € 5,00
www.settimanadelleculture.it

ALENFADO
Francesca Ciaccio: voce
Toni Randazzo: chitarra acustica, guitarra portuguesa e arrangiamenti
Roberto Buscetta: chitarra flamenca e testi
Fabio Barocchiere: basso acustico
Angela Mirabile: percussioni
Vera Unti: violino

Evento Facebook: Concerto degli Alenfado - Ridotto dello Spasimo Blue Brass

ALENFADO
Appassionati di musica etnica, gli Alenfado si dedicano alle ricerche, musicali e testuali, di brani della tradizione del fado portoghese e della musica iberica, per rintracciare tematiche e sonorità risuonanti con le emozioni e i sentimenti dei sud del mondo, partendo proprio dalle tradizioni mediterranee.

Il loro repertorio comprende, tra gli altri, brani riarrangiati di Amália Rodrigues, “la regina del fado”, ma anche di coloro che hanno raccolto la sua eredità, come i Madredeus, Dulce Pontes e Mariza, e che include anche brani di Cesária Évora, Las Migas e altri, ma anche brani italiani tradotti in portoghese o in spagnolo, e brani originali scritti e arrangiati dagli stessi Alenfado.

Il nome Alenfado, che in portoghese significa “oltre il fado”, indica l’intenzione del gruppo di interpretare e riarrangiare, con la propria sensibilità personale, canzoni popolari antiche e moderne, non solo portoghesi, ma anche di altre tradizioni popolari (soprattutto spagnole e dell’America Latina), salvando però il carattere e l’anima di ogni brano.

Il Fado (dal latino “fatum”, destino), canzone urbana di Lisbona, riconosciuto come patrimonio immateriale dell’Umanità dall’Unesco, è il simbolo dell’identità della città e del Paese, che racconta i sentimenti, le pene d’amore, la nostalgia e la vita quotidiana.

Pagina Facebook: Alenfado
alenfado@gmail.com

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Sabato 20 maggio 2017, ore 21:00
Chiesa di Santa Maria della Pietà (alla Kalsa)
via Torremuzza, Palermo


Settimana delle Culture, Palermo - VI Edizione


Concerto del coro Cum Iubilo
"La musica sacra dal gregoriano ai giorni nostri"

Giovanni Scalici, direttore


In occasione del ventesimo anniversario della fondazione del Coro Cum Iubilo

Ingresso libero
www.settimanadelleculture.it

Pagina Facebook: Coro Cum Iubilo
Evento Facebook: Concerto del Coro Cum Iubilo

Chi e' il candidato civico ?

Chi e' il candidato civico ?
 E' una persona libera che ,anche facendo parte di un partito o movimento, ha come primo criterio ,per la deliberazione e l'azione, l'ascolto del parere dei cittadini.
Il candidato civico ha una storia di impegno acclarato,non dell'ultimo minuto.
 Il candidato civico /la candidata devono essere liberi e non servi del partito o della lista di riferimento.Essi sono a servizio della gente della citta' che rappresentano ,non dell'organizzazione di riferimento.Sulla base di questi criteri ,candidati /candidate che chiedono di essere rieletti al consiglio comunale e che siano stati palesemente inefficaci o eccessivamente dipendenti dall'organizzazione di riferimento  non dovrebbero ricevere piu’ altro consenso ,perche' non liberi.
Sulla base degli stessi criteri, molti ,che invece si affacciano per la prima volta all'impegno amministrativo, sembra che lo facciano soltanto per scroccare un posto di stipendio o gettone di presenza mensile.
Spetta quindi ai cittadini/e informarsi e ben scegliere il proprio candidato/a ,senza dare il proprio voto per stupidi scambi di favori personali ,per soldi, per piatti di pasta a forno o con le lenticchie.
Soltanto un buon consigliere puo' essere garante di tutti e non di pochi.
Soltanto un buon consigliere, civico,puo' avere a cuore il bene della citta'.
Il culto della personalita' (propria e altrui ) non e' caratteristica del buon consigliere.
Dare il proprio voto all'amico degli amici mette fuori gioco i figli di tutti e compromette il futuro della citta'.
Dare il proprio voto a chi si occupa del bene comune puo' ,nel breve  periodo ,non portare per se' nulla di buono, ma nel tempo la vita dell'intera citta' migliorera' ,per tutti e quindi anche per se' stessi e i propri figli .
Dare il proprio voto a un buon consigliere rimette al centro del potere i cittadini,qualsiasi sia il sindaco eletto,che deve ritornare a essere non un profeta su cui gravano spesso insensate speranze, ne’ l’uomo illuminato dalla provvidenza ,ma il centro di un programma partecipato.
Chi vota deve essere consapevole che in citta’ ,per fortuna, non esiste soltanto un uomo saggio  e nascosto ,ma tanti che apertamente possono contribuire  al bene collettivo.
Votate soltanto i candidati civici,che hanno a cuore non un fallimentare partito ma il bene durevole della vostra citta',Palermo vostra  e dei vostri figli.

http://www.paolomichelotto.it/blog/2013/09/16/strumenti-di-partecipazione-e-democrazia-diretta/

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http://www.festivaldellapartecipazione.org/

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http://www.festivaldellapartecipazione.org/
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mercoledì 10 maggio 2017

Da " L'inchiesta Sicilia ":40 consiglieri in cerca di regolamento

 

http://www.inchiestasicilia.com/2017/05/10/elezioni-amministrative-quaranta-consiglieri-in-cerca-di-regolamento-2/

Con le prossime elezioni amministrative, la scelta dei consiglieri  comunali  non deve diventare di puro contorno rispetto a quello che è il programma presentato dai candidati  sindaci


di  Mario Guglielmino*
Il sistema politico maggioritario, con i suoi pregi e difetti, e con le sue più o meno corrette applicazioni, è entrato nel modo di pensare comune, non solo degli esperti analisti ma anche dell’uomo della strada. In Sicilia, nell’arco di pochi anni, siamo stati così abituati a eleggere direttamente il sindaco, il presidente della circoscrizione, il presidente della Regione. A parte alcuni risvolti positivi, come la relativa maggiore stabilità e durata delle esperienze politiche e amministrative di governo, questi meccanismi ci hanno indotto purtroppo a considerare la preminenza del nome di grido sull’esperienza, dell’allenatore sulla compagine, del progetto sulle singole competenze.
A Palermo, a livello comunale, con le prossime elezioni amministrative alle porte, la scelta dei consiglieri  comunali  non deve diventare di puro contorno rispetto a quello che è il programma presentato dai candidati  sindaci. Il ruolo preminente di garanzia politica e continuità amministrativa del sindaco deve trovare un sano contrappeso  nella libertà di iniziativa e nella capacità di costruire una collaborazione, anche trasversale, tra i singoli consiglieri comunali su molti provvedimenti che lo richiedono. Esempio pratico, e segno di questa condizione minoritaria dei  consiglieri comunali, è il regolamento del consiglio comunale, ancora  rimasto tale e quale quello di trenta anni fa: questo prevede che il sindaco sia eletto dall’accordo delle componenti d’aula, e non si è sentita nemmeno la necessità di aggiornarlo. Ci siamo così messi al riparo dalle  correnti, ma abbiamo dato preponderanza all’azione dell’uomo solo al comando. Invece che trovare uno stimolo al miglioramento, molti consiglieri  hanno con ciò preferito vivacchiare all’ombra della personalità dei sindaci, senza esprimere né dare una impronta forte, personale e di gruppo, al loro impegno. E d’altra parte spesso non ci sono nemmeno gli spazi tecnici per farlo. Sarebbe urgente rivedere il regolamento del consiglio comunale. Una commissione speciale in seno al consiglio comunale e’ stata  istituita  appena  sei mesi or sono. Troppo tardi, evidentemente, per  dare dei buoni frutti: vedrà impaludarsi e vanificare il lavoro all’approssimarsi della scadenza  amministrativa. Il problema rimane.
Lentezze e inefficienze  hanno visto, in questa consiliatura che va a  concludersi, i segnali di una forte scissione e quasi incomunicabilità tra giunta e consiglio comunale, con conflitti di pareri e competenze tra assessori e  politici, per non dire dei tecnici della burocrazia comunale. Lo testimoniano molti provvedimenti che giacciono in ordine del giorno al consiglio comunale sin dall’inizio della consiliatura e ancora oggi non affrontati. Basta dare una occhiata ai documenti pubblicati  e alle loro date sul sito on line del comune. Il cittadino deve essere consapevole del fatto che il sindaco, da solo, non può far nulla o può far ben poco rispetto a ciò che e’ necessario oltre l’ordinaria amministrazione. E il compito dei consiglieri comunali non può ridursi all’approvazione, per alzata di mano, dei bilanci e delle spese fuori bilancio, con qualche puntatina su varianti urbanistiche più o meno bene  studiate. Una città che voglia ammodernarsi, e non autoconsumarsi all’ombra di pratiche ormai desuete e disfunzionali, deve trovare il motore nell’innovazione e nel cambiamento.
E occorrono nuovi consiglieri capaci di pensare in modo innovativo e creativo, portando freschezza di idee. Una interlocuzione attenta, costante, continua col territorio, con la base della cittadinanza , è condizione indispensabile per un municipio che intenda davvero funzionare. In questo senso, oltre che a porre particolare attenzione a  ben scegliere i consiglieri comunali, si deve porre identica attenzione verso i consiglieri di circoscrizione.
La tanto attesa  revisione e il potenziamento del decentramento amministrativo, con un ruolo piu’ forte dato alle circoscrizioni, e’ ancora al palo, per l’ovvia ma ormai fuori dai tempi tendenza accentratrice del consiglio comunale. In una societa’ interconnessa, dinamica, la prima sfida cui bisognerà trovare finalmente risposta è proprio quella di avvicinare l’amministrazione ai cittadini, non erogando semplici servizi ma rispondendo sempre più ai bisogni nel micro- contesto che li esprime, in tempi rapidi e in termini sostanziali, non formali.
Finora le spinte in questo senso sono state per lo piu’ inascoltate. La maggiore consapevolezza civica e un maggior senso critico possono senz’altro  spingere i nuovi prossimi eletti  amministratori  della  città a far meglio.
* Voci Attive

sabato 6 maggio 2017

Acqua pubblica in Sicilia

Riportiamo il comunicato stampa del Forum per l'acqua pubblica in Sicilia
COMUNICATO STAMPA
Legge Acqua in Sicilia: niente bufale per sostenere vecchie e nuove privatizzazioni; sentenza della Corte Costituzionale scontata e prevedibile, non inficia in alcun modo la possibilità della gestione pubblica e la rescissione dei contratti coi privati.
La Regione e l’Assessore inadempienti da due anni sull’applicazione della legge, rispondano di questo anziché gioire di un presunto fallimento da loro stessi preordinato.
Palermo 5 maggio.
Gli articoli della legge 19/15 giudicati incostituzionali dalla Corte sono gli stessi che il Presidente Crocetta e l’Assessore Contraffatto hanno voluto inserire, come emendamenti al testo di legge esitato dalla IV Commissione ambiente ARS, in fase di approvazione in Assemblea Regionale. Avevamo già scritto che sembravano messi apposta per dare l’opportunità di far impugnare la legge a Renzi come è infatti avvenuto. La disparità di trattamento per la durata della gestione tra pubblico e privato e la determinazione delle tariffe in ambito regionale, cassati dalla legge, erano scontati; tutti conoscono le leggi nazionali ed europee a tutela della concorrenza e che è di competenza dell’AEEGSI, su proposta delle Autorità d’Ambito, e non della Giunta regionale il sistema tariffario.
Quello che il Governo Crocetta non ha voluto difendere, rinunciando guarda caso a costituirsi come parte resistente all’impugnativa di Renzi, è la possibilità delle gestioni dirette e la costituzione dei sub-ambiti da parte dei comuni, bocciate dalla Corte in funzione dalla modifica introdotta all’art. 149 bis del d.lgs 152/2006, che introduce l’unicità di gestione in luogo dell’unitarietà. Questa possibilità, a nostro parere, sarebbe rimasta del tutto legittima se la legge avesse interessato l’intero patrimonio idrico regionale per tutti gli usi, anche irrigui ed industriali, e non solo per l’idropotabile, così come era previsto dalla proposta di legge di iniziativa Popolare e dei Consigli Comunali di cui la legge 19/15 è figliastra. Il paradosso invece è che la sentenza della Corte risulta avversa alle gestioni dirette facendo perno proprio sull’art. 14 dello Statuto autonomo che affiderebbe competenze esclusive in materia di acque pubbliche alla Regione, dando un’interpretazione riduttiva anziché espansiva dell’articolo 14 e dell’Autonomia al contrario di quanto avvenuto per le province autonome di Trento e Bolzano che hanno rafforzato nel proprio Statuto la competenza sull’idrico.
Al Giornale di Sicilia che oggi titola “Bocciata la riforma dell’acqua, tornano i privati” vorremmo dire che i privati non se ne sono mai andati ne sono stati mai messi in discussione i loro contratti come prevede la legge 19/15. Parliamo della multinazionale francese Veolia che gestisce con il 75% delle quote insieme al 25% della regione il sovrambito regionale Siciliaacque spa. Crocetta avrebbe dovuto entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, cioè entro novembre 2015 valutare “la sussistenza dei presupposti per l’eventuale esercizio di recesso dalla convenzione con Siciliaacque spa” ed in ogni caso avviare le procedure per la revisione della stessa, cosa mai avvenuta, mentre rischiamo l’emergenza idrica a causa di invasi e dighe mai ristrutturate. I privati gestiscono il SII in provincia di Agrigento e di Caltanissetta rispettivamente con Girgenti Acque e Caltacqua. Non si contano più le inchieste giudiziarie in corso e le condanne in giudicato per diverse tipologie di reato, ma le inadempienze contrattuali, il danno ambientale e le vessazioni sui cittadini non sono mai stati verificati, malgrado diversi articoli della legge 19/15 lo prevedessero con una tempistica preordinata dalla stessa legge.
Invano abbiamo chiesto l’accesso agli atti all’Assessore ed al Presidente in merito ad esempio al rispetto del Protocollo di legalità sottoscritto da Ministero, Confindustria, Federutility e Regione Sicilia nel 2010, delle conseguenti Linee Guida di attuazione del Protocollo del 04/07/11 e Patto d’integrità. Si è chiesto di conoscere se fossero state effettuate dalla Presidenza della Regione, dall’Assessorato all’energia, dal Ministero per l’Ambiente, dalle Prefetture siciliane individualmente e/o congiuntamente le verifiche periodiche sul rispetto del Protocollo ed in particolare delle relazioni semestrali dei Dirigenti Gen.li del Dipartimento acqua, rifiuti. Invano abbiamo chiesto in data 3 febbraio 2017 un incontro urgente al Presidente Crocetta, attendiamo ancora risposta.
Quella che abbiamo avuto di fronte è una Regione autistica ed asservita alla logica neoliberista di privatizzazione promossa a livello nazionale, incapace di rispondere alla volontà Popolare e dei Comuni siciliani che hanno lottato negli ultimi 10 anni per l’Acqua Pubblica e che hanno trovato negli ultimi tre governi regionali un muro di gomma. La legge regionale 19/15, anche spogliata degli articoli cassati dalla Corte, resta una legge per la ripubblicizzazione delle Acque. Se in questi due anni si è temporeggiato in attesa della sentenza ora bisogna correre per non vedersi servire qualche ulteriore polpetta avvelenata di cui si ha già sentore. Ai sindaci riuniti nelle ATI il compito di definire la gestione pubblica e partecipativa delle acque in Sicilia, di rescindere i contratti con i gestori privati, di pretendere dal Presidente e dall’Assessore l’applicazione della legge. Come movimenti continueremo a lottare affinché la volontà popolare venga rispettata e faremo valutare ai nostri legali possibili interventi sulle inadempienze della Regione in merito all’applicazione della legge.
Si scrive Acqua si legge Democrazia e non siamo disposti a cedere ne l'una ne l'altra!

mercoledì 3 maggio 2017

Bocciata dalla Consulta la legge sull'acqua pubblica in Sicilia .TAnto per ricordare ...

http://www.nientedipersonale.com/2017/03/04/siciliale-false-promesse-sullacqua-pubblica-del-governo-e-del-suo-presidente/

Ancora una volta il governo impugna una legge  che ,per quanto imperfetta ,restituiva dignita'  decisionale e  organizzativa alla Sicilia,con l'affermazione di alcuni principi che ,dopo un referendum nazionale , sembrano voler essere misconosciuti(come spesso capita) dalle lobbies di potere che influenzano le decisioni del parlamento, e nel nostro caso colpiscono anche l'autonomia regionale.
Le riforme subiscono cosi' degli stop gravissimi ,anche per una buona  dose di incapacita'  e immobilismo di molta classe dirigente ,locale e nazionale.
http://gds.it/2017/05/04/regione-la-consulta-boccia-la-riforma-dellacqua-pubblica_661566/

martedì 2 maggio 2017

IL CANDIDATO IDEALE per le amministrative 2017-A cura del Comitato Bene Collettivo

IL CANDIDATO IDEALE per le amministrative 2017
a cura del comitato bene collettivo
Per chi non era presente all'incontro del 28 aprile scorso dal titolo "Il be...ne comune 'sindaco' di Palermo".
Il/la nostro/a CANDIDATO/A SINDACO, AL CONSIGLIO COMUNALE O DI CIRCOSCRIZIONE IDEALE E':
- colui/colei che è in SINTONIA con la VISIONE del comitato bene collettivo e di tante altre organizzazioni civiche:
UN CAMBIAMENTO RADICALE DEL MODO SI AMMINISTRARE PALERMO FONDATO SU NUOVE REGOLE, NUOVI AMMINISTRATORI, NUOVI MODI DI FARE CITTADINANZA
- colui/colei che è in SINTONIA con i PRINCIPI su cui si fonda la visione del comitato bene collettivo e di tante altre organizzazioni civiche:
una PROGRAMMAZIONE chiara e condivisa su come deve trasformarsi Palermo
la PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ai processi amministrativi
la assoluta TRASPARENZA degli atti amministrativi
la QUALITA' delle scelte fondata sulla competenza di chi amministra, sulla valutazione dell'azione amministrativa, sulla comparazione di più soluzioni allo stesso problema
- colui/colei che è in SINTONIA con le PROPOSTE del comitato bene collettivo e di tante altre organizzazioni civiche:
.immediata MODIFICA DELLO STATUTO COMUNALE secondo la bozza redatta in questi anni dalla cittadinanza "AMMINISTRARE CON I CITTADINI"
. immediata REDAZIONE DEI REGOLAMENTI ATTUATIVI dello statuto
. immediata attivazione delle CONSULTE CIVICHE TEMATICHE, dell'ALBO DELLE LIBERE FORME ASSOCIATIVE, DELLE CONFERENZE CITTADINE, ECC
. immediata pubblicazione di tutti i PIANI, PROGETTI, PROGRAMMI, ECC in formato aperto
. immediata apertura di un URBAN CENTER
. immediato avvio di un processo per una PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE STRATEGICA DELLA CITTA' CONDIVISA
. immeditata apertura di un UFFICIO DI COORDINAMENTO PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA CITTA'
. avvio dei CONCORSI DI PROGETTAZIONE per alcune aree topiche della città che necessitano di immeditata trasformazione
. colui/colei che SI IMPEGNA SERIAMENTE (e non solo a parole) A REALIZZARE LE PROPOSTE del comitato bene collettivo e di tante altre organizzazioni civiche
. colui/colei che è LIBERO/A DA INTERESSI E TORNACONTI PERSONALI (potere, protagonismo, interessi economici, ecc) propri o di altri soggetti con cui si accompagna, colui/colei che, una volta eletto/a, ha quella INDIPENDENZA, QUEGLI SPAZI DI AZIONE che gli/le consentono concretamente di effettuare una RIVOLUZIONE AMMINISTRATIVA che mette l'amministratore realmente al servizio della città e non la città al servizio dell'amministratore.

lunedì 1 maggio 2017

Politica o contabilita' aziendale ? -Da "L'inchiesta Sicilia"

http://www.inchiestasicilia.com/2017/04/24/politica-o-contabilita-aziendale/

Stretti nella morsa dei vincoli, alcuni sindaci siciliani hanno subito recentemente un provvedimento di decadenza, per mancata approvazione dei rispettivi bilanci comunali. Facciamo politica o contabilità aziendale?

di  Mario Guglielmino*
Stretti nella morsa dei vincoli, così come definiti dalle finanziarie votate nei  parlamenti nazionale e regionale, alcuni sindaci siciliani hanno dovuto alzare bandiera bianca, subendo recentemente un provvedimento di decadenza, per mancata approvazione dei rispettivi bilanci comunali. Insomma, parliamo di politica o contabilità aziendale?
Verso tale effetto, i sette sindaci  di Casteldaccia, Calatafimi Segesta, S. Piero Patti, Castiglione di Sicilia, Valdina, Monforte S.Giorgio e Monterosso Almo provvederanno certamente a  produrre ricorso. Gli stessi, confortati  dall’Anci Sicilia e dal presidente Crocetta, ritengono di aver subito un torto eclatante.
La vicenda è la punta dell’iceberg di un problema rilevantissimo. Molti trasferimenti di risorse, già ridotte a lumicino, tardano ad arrivare dalle sedi centrali, impedendo l’espletamento di pratiche inderogabili. I sindaci , per parte loro, lamentano l’impossibilità oggettiva di portare a  termine  i loro formali compiti istituzionali. L’altra faccia  della medaglia è rappresentata, invece, dai servizi ai cittadini sempre più carenti. Tutte le statistiche registrano una flessione in negativo riguardo alle aspettative  di vita  e di salute degli italiani , e, in particolare, nelle regioni del Sud. Alcune persone rinunciano persino alle cure sanitarie indispensabili, pur di racimolare il necessario per tirare a  campare. La vita sul filo della soglia di povertà vede ormai  sempre più accomunati tanti uomini, donne  e bambini, e  intere famiglie non arrivano più con serenità economica alla fine del mese.
Di fronte all’immagine  di un numero sempre maggiore di persone che si osservano racimolare i resti di cibo invenduto al mercatino ,  in continua ricerca tra i contenitori della spazzatura, non si può fare a meno  di considerare quello che è stato il più grande fallimento della politica dell’ultimo ventennio. Una produzione abnorme di norme e regole che hanno  progressivamente inceppato ogni tipo di sano meccanismo istituzionale.
Dopo la stagione delle vacche grasse, l’austerità colpisce soprattutto i ceti più deboli, mantenendo molti cittadini confinati in sacche di povertà, accanto a un cospicuo numero di privilegiati, cui invece rimangono garantiti alcuni opinabili diritti cosiddetti acquisiti, anche  in antica data, ma adesso  davvero iniqui, secondo i canoni odierni.
La politica ha il primo irrinunciabile compito di riformare sé stessa, abbandonando schemi di stampo meramente computistico e ragionieristico, avendo il coraggio di affrontare le emergenze delle vite umane, e  non soltanto quelle  finanziarie nella vita dei comuni e dei loro  primi cittadini.
Uno sforzo culturale è necessario da parte di tutti.
E’ chiaro ormai il fallimento delle pretese insite nella politica dell’uomo solo al comando. La reazione alla fase del consociativismo e di tangentopoli ha prodotto un male forse peggiore del primo. Le sirene della governabilità a tutti i costi attraverso il modello maggioritario devono professare maggiore umiltà e mettersi in ascolto e a servizio delle istanze  dei cittadini, e lo sforzo di rinascita deve  avere carattere solidale e condiviso.
Diventa quindi indispensabile per i cittadini imparare a scegliere bene i propri rappresentanti, oltre che far riconoscere modi e strumenti di partecipazione  diretta e  attiva  nelle scelte politiche e amministrative  locali. Se, come è vero, a mo’di esempio, negli asili nido  comunali e/o statali, è carente il personale di assistenza ai piccoli, mentre le amministrazioni pullulano di portieri e  passacarte, unico antidoto è quello di eleggere ai posti di responsabilità persone che nei fatti e concretamente hanno una storia di chiaro servizio e siano capaci di scelte anche controcorrente miranti al bene comune.
I soliti noti politicanti cronici, sono quegli stessi che hanno prodotto le macerie su cui quotidianamente molti di noi, specie i più sfortunati, rovistiamo. Non facciamoci ancora una volta ingannare, guardando il dito al posto della luna e offrendo ulteriori pretesti per  difendere soltanto gretti interessi parziali e clientelari.
Le prossime elezioni in Sicilia vedranno non a caso  scendere in campo uomini e donne provenienti dalla cosiddetta società civile. La loro presenza sarà fondamentale per ribaltare le prospettive e  fare in modo che la politica  sia vero servizio  al cittadino e non al contrario , che il cittadino diventi schiavo di logiche finanziarie e di certi gruppi di potere, gli amici del favore concesso a pochi, ne non del diritto di tutti.
*Voci Attive

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