"Sii Tu per primo il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo ." Gandhi
" La democrazia consiste nella partecipazione attiva alle decisioni concernenti i beni pubblici,oppure essa non e' niente ."
H. Arendt
" La democrazia consiste nella partecipazione attiva alle decisioni concernenti i beni pubblici,oppure essa non e' niente ."
H. Arendt
martedì 24 dicembre 2019
sabato 20 aprile 2019
Buona Pasqua da Voci Attive
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Il sistema tram a Palermo sotto la lente di ingrandimento del TAR
Si sa che Palermo dona ai suoi visitatori e abitanti un clima mite
durante il corso dell’anno.In questi ultimi mesi ancor piu’ per le
roventi polemiche che accompagnano le vicende riguardanti le
opere della nuova mobilita’ urbana , i temi dell’anello e del
passante ferroviario, delle nuove linee del tram,della metropolitana
leggera di superficie,di tutto quello che viene definito come
Sistema Integrato di Trasporto Pubblico di Massa.
Ognuna di queste opere ,per diversi aspetti, evidenzia le proprie
criticita’.Se e’ vero che le prime linee tramviarie sono state realizzate
,su di esse grava un importante sforzo finanziario che ha sollevato
non pochi problemi nei bilanci AMAT (l’azienda che gestisce il
servizio ) .Ma queste da sole non risolvono certo il problema
funzionale della mobilita’.Il passante ferroviario,la linea che tra l’altro
serve l’aeroporto di Punta Raisi ,e’ stato riattivato ,ma ancora con un
unico binario nel tratto cittadino .Il raddoppio completo dei binari
dovrebbe essere garantito entro il 2019. Altri interventi invece
rimangono al palo.La metropolitana leggera di superficie ( che
dovrebbe collegare i due punti estremi della citta’ ,dallo svincolo
Oreto a Sferracavallo) e’ ancora in fase progettuale.Mentre e’
tristemente nota la vicenda dell’anello ferroviario,con la gravissima
situazione della Tecnis,ditta appaltatrice dei lavori ,impantanata sul
filo del fallimento e dell’amministrazione giudiziaria.Cosi’ come sono
impantanati i lavori nel cantiere simbolo di Via Emerico Amari per il
collegamento e la realizzazione della successiva e contestatissima
stazione di piazza Politeama .Un solo dato per comprendere la
tragedia del blocco subito in diversi punti da una intera citta’: sono
stati completati soltanto il 30 per cento dei lavori con un ritardo di
oltre 2 anni.Facendo le debite proporzioni ci vorranno almeno altri 5
anni ,se nulla dovesse cambiare , e senza voler considerare la
prospettiva beffa dell’ennesima incompiuta.
Non si puo’ dire che le opere del sistema di mobilita’ palermitano
siano nate sotto una buona stella .Pensate nel tempo attraverso
l’egida di amministrazioni comunali di diverso colore politico,il
tratto distintivo e’ ,a parere di molti osservatori tecnici e di
numerose associazioni di cittadini , l’insufficiente qualita’delle
soluzioni rispetto alla specifica realta’ cittadina ,avendo avuto
come criterio trainante soprattutto la fretta derivante dalla
necessita’ di ottenere nei tempi richiesti i finanziamenti regionali e
europei da utilizzare .Una fretta che poi si riflette negativamente
sul modo di procedere, viziato, a parere di molti,da talune
incongruenze e seri dubbi di legittimita’ .Prima di tutto da una
grande confusione sulle competenze degli attori in gioco.Comune,
Regione, MEF,Ministero delle infrastrutture ,RFI,ditte appaltatrici,
sono spesso artefici di un teatrino di rimpallo di responsabilita’
sui ritardi .Poi ,riguardo alle procedure ,solleva quantomeno
molte perplessita’ l’aver lasciato sul campo ancora ineffettuati alcuni
passaggi essenziali come il PUMS(piano urbano per la mobilita’
sostenibile),la VAS (la valutazione ambientale strategica ),che
dovrebbero garantire, tramite un percorso
partecipato,l’individuzaione previa delle possibili criticita’e il
miglioramento del sistema generale e delle progettualita’.Almeno
due gli importanti segnali in tal senso,provenienti con modalita’
diverse ,sia dalla cittadinanza che dall’opposizione in consiglio
comunale . Uno di questi segnali e’il recente ricorso con il quale
60 cittadini chiedono al TAR di gettare pubblica luce sulla
correttezza dell’iter di progettazione e l’ approvazione della
delibera con la quale il consiglio comunale sviluppa e amplia la
rete tramviaria ,con una cospicua variante,senza adottare
preventivamente ne’ contestualmente ne’PUMS ne’ VAS,
deliberando e integrando tra l’altro di realizzare nuovi parcheggi
multipiano interrati per alcune migliaia di posti auto in varie zone
della citta’,con il contributo dei privati ,i quali in cambio
dell’impegno finanziario otterrebbero le concessioni e garanzie
in termini di redditivita’ pluriennale dal comune .L’altro segnale in
tal senso e’ che tali dubbi sono stati sollevati anche
dall’opposizione all’interno del consiglio comunale,senza ottenere
pero’ l’annullamento in autotutela della delibera,ma rimanendo in
minoranza nella votazione seguita alla discussione.
Recentemente il TAR si e’ pronunciato con una ordinanza con la
quale non si concede la sospensiva dell’iter dello studio di
fattibilita’ e della conseguente progettazione esecutiva,rimandando
alla sentenza il giudizio di merito. Probabilmente tenendo conto
del fatto che anche la Regione ha recentemente posto dei paletti ,
richiedendo al comune con una nota l’osservanza degli
adempimenti riguardanti il PUMS e la VAS.
La chiave di lettura ,di quelli che alcuni si affrettano a definire nemici
della citta’,potrebbe essere quella che cerca di evitare il profilarsi di un
nuovo sacco di Palermo perpetrato sotto le mentite spoglie della
mobilita’ sostenibile .Peccato che questi ultimi non si definiscano affatto
nemici del tram o di qualsiasi altro sistema di trasporto sostenibile in se’ ,
ma intendano semplicemente chiedere proprio che l’attuazione delle
progettualita’ avvenga nel rispetto delle istanze di qualita’ di vita,
sostenibilita’ ecologica e di quanto possa contribuire ottimizzare il
sistema ,senza preclusioni di sorta , in un clima di ascolto propositivo e
di partecipazione efficace finora mancati.
MArio Guglielmino
domenica 24 febbraio 2019
Il lungo sonno della partecipazione a Palermo
E' palese la difficolta' per l'amministrazione comunale palermitana di portare a compimento le elaborazioni concettuali che pure negli anni ha prodotto nell' ambito delle tematiche della democrazia partecipativa.Alcuni lavori sono ormai decisamente sommersi nella sabbia del dimenticatoio.Il testo del nuovo statuto comunale,per esempio,scritto dopo l'impegno di decine di cittadini e associazioni ,fu bloccato poco piu' di due anni fa (2016) per il pretesto di istituire una ulteriore supercommissione consiliare ,i cui lavori ,protrattisi per un buon semestre ,partorirono il nuovo regolamento consiliare ,portato in aula a fine della scorsa consiliatura,e un testo di statuto ,che pur solo in parte accoglieva le idealita' delle proposte civiche ,ma che rimase,ops !, incagliato in qualche scrivania .
Un nuovo dettato statutario avrebbe il compito di portare al centro dell'attivita' amministrativa il concetto di beni comuni,o per esempio una nuova e aggiornata visione sulle societa' di servizi comunali ,ex partecipate.Ma gli interessi in gioco, anche e soprattutto di potere ,quali i pacchetti di voti ,e interessi economici non indifferenti sulla gestione dei servizi e la gestione dei bilanci (spesso,troppo spesso, fallimentari), sono ancora cosi' pressanti da riuscire a bloccare il processo,dall'interno.
Altro tema cassato ,altra delibera consunta nella polvere ,quella sulle consulte civiche.Se attivate costituirebbero una rivitalizzazione dell'ormai spento rapporto tra cittadini e amministrazione ,e sarebbero utili per riallacciare un dialogo che da troppo tempo si svolge senza ascolto attivo , tra cittadini e amministrazione su temi di pressante e pregnante attualita', come la mobilita', il verde, l'urbanistica etc,un dialogo dove le voci critiche sono tacciate persino di inimicizia verso le umane magnifiche sorti e progressive panormite.Insomma :lasciateli lavorare !
Altre proposte di delibera risiedono invece attualmente a dormire direttamente nelle culle a castello dei tanti argomenti ormai da anni in odg del consiglio comunale,imbalsamate dai soliti veti incrociati , dai gretti e corrucciati visi di fazioni opposte e da grette correnti politiche .Sala delle Lapidi offre spesso un triste spettacolo di mancanza di deliberazioni (oltre che di pessime medie riguardo a numero legale ) ,abbandonata a se' stessa a ciondolarsi anche dal sindaco, che pur non perdendo occasione di sbandierare il proprio illuminato progressismo cosmopolita ,non manca di rifugiarsi nella solita gestione microcosmica e microcomica delle bieche alleanze da galleggiamento di governo della citta', per consentire ogni tanto progressivi e ferini colpi di mano e di cementificazione.Meglio non scontentare nessuno,meglio continuare a prendere in giro i cittadini con promesse da vero marinaio.Un marinaio che da trent'anni professa amore per la sua Palermo,indomito amore ,mai consumato,per questo puro e sempre nuovo, quasi sempre primaverile e mai maturo.Di tali delibere sonnolente di cui dicevamo fanno parte la proposta di regolamento sull'uso condiviso dei beni comuni,il regolamento per gli istituti di partecipazione necessario per la celebrazione dei referendum comunali (di massimo comune ..disinteresse),il regolamento sul bilancio partecipativo.Proprio sul regolamento di attivazione delle procedure per il bilancio partecipativo i palermitani vedono celebrare una delle beffe piu' grandi,perche' l'inadempienza e l'inerzia del comune portera' clamorosamente alla perdita di un tesoretto derivante da una quota dei versamenti IRPEF ricevuti dalla Regione ,che potrebbero essere utilizzati mediante democrazia partecipata,per progetti di pubblica utilita' scelti e proposti dai cittadini per un ammontare di circa 500 mila euro. Che di questi tempi possono far comodo .Ma per qualcuno e' meglio perderli, piuttosto che dar voce alla cittadinanza.Sull'ascolto della cittadinanza dovrebbe fondarsi anche la vision del futuro della citta',mediante l'ascolto e il coinvolgimento nell'elaborazione del PRG ,con l'urbanistica partecipata.E nel campo delle opere pubbliche ,in particolare quelle relative alla mobilita',come il tram o le linee della metropolitana ,sono state disattese quelle richieste di confronto civico,anche se dettate dalla norma in materia,come lo svolgimento e la previsione di un congruo e organizzato periodo di dibattito pubblico , con la discussione e l'acquisizione delle osservazioni ed eventuale loro accoglimento o diniego motivato,diventato ancora piu' stringente ,non piu' facoltativo,a partire dal maggio 2018 ,come espresso nel codice degli appalti.
Mario Guglielmino
Un nuovo dettato statutario avrebbe il compito di portare al centro dell'attivita' amministrativa il concetto di beni comuni,o per esempio una nuova e aggiornata visione sulle societa' di servizi comunali ,ex partecipate.Ma gli interessi in gioco, anche e soprattutto di potere ,quali i pacchetti di voti ,e interessi economici non indifferenti sulla gestione dei servizi e la gestione dei bilanci (spesso,troppo spesso, fallimentari), sono ancora cosi' pressanti da riuscire a bloccare il processo,dall'interno.
Altro tema cassato ,altra delibera consunta nella polvere ,quella sulle consulte civiche.Se attivate costituirebbero una rivitalizzazione dell'ormai spento rapporto tra cittadini e amministrazione ,e sarebbero utili per riallacciare un dialogo che da troppo tempo si svolge senza ascolto attivo , tra cittadini e amministrazione su temi di pressante e pregnante attualita', come la mobilita', il verde, l'urbanistica etc,un dialogo dove le voci critiche sono tacciate persino di inimicizia verso le umane magnifiche sorti e progressive panormite.Insomma :lasciateli lavorare !
Altre proposte di delibera risiedono invece attualmente a dormire direttamente nelle culle a castello dei tanti argomenti ormai da anni in odg del consiglio comunale,imbalsamate dai soliti veti incrociati , dai gretti e corrucciati visi di fazioni opposte e da grette correnti politiche .Sala delle Lapidi offre spesso un triste spettacolo di mancanza di deliberazioni (oltre che di pessime medie riguardo a numero legale ) ,abbandonata a se' stessa a ciondolarsi anche dal sindaco, che pur non perdendo occasione di sbandierare il proprio illuminato progressismo cosmopolita ,non manca di rifugiarsi nella solita gestione microcosmica e microcomica delle bieche alleanze da galleggiamento di governo della citta', per consentire ogni tanto progressivi e ferini colpi di mano e di cementificazione.Meglio non scontentare nessuno,meglio continuare a prendere in giro i cittadini con promesse da vero marinaio.Un marinaio che da trent'anni professa amore per la sua Palermo,indomito amore ,mai consumato,per questo puro e sempre nuovo, quasi sempre primaverile e mai maturo.Di tali delibere sonnolente di cui dicevamo fanno parte la proposta di regolamento sull'uso condiviso dei beni comuni,il regolamento per gli istituti di partecipazione necessario per la celebrazione dei referendum comunali (di massimo comune ..disinteresse),il regolamento sul bilancio partecipativo.Proprio sul regolamento di attivazione delle procedure per il bilancio partecipativo i palermitani vedono celebrare una delle beffe piu' grandi,perche' l'inadempienza e l'inerzia del comune portera' clamorosamente alla perdita di un tesoretto derivante da una quota dei versamenti IRPEF ricevuti dalla Regione ,che potrebbero essere utilizzati mediante democrazia partecipata,per progetti di pubblica utilita' scelti e proposti dai cittadini per un ammontare di circa 500 mila euro. Che di questi tempi possono far comodo .Ma per qualcuno e' meglio perderli, piuttosto che dar voce alla cittadinanza.Sull'ascolto della cittadinanza dovrebbe fondarsi anche la vision del futuro della citta',mediante l'ascolto e il coinvolgimento nell'elaborazione del PRG ,con l'urbanistica partecipata.E nel campo delle opere pubbliche ,in particolare quelle relative alla mobilita',come il tram o le linee della metropolitana ,sono state disattese quelle richieste di confronto civico,anche se dettate dalla norma in materia,come lo svolgimento e la previsione di un congruo e organizzato periodo di dibattito pubblico , con la discussione e l'acquisizione delle osservazioni ed eventuale loro accoglimento o diniego motivato,diventato ancora piu' stringente ,non piu' facoltativo,a partire dal maggio 2018 ,come espresso nel codice degli appalti.
Mario Guglielmino
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